Negli ultimi tre anni, il numero di adolescenti che si isolano a causa dell’iperconnessione è triplicato. Oggi, secondo uno studio condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e dall’Istat, ben 2 adolescenti su 5 vivono in una condizione di isolamento sociale legata all’uso eccessivo di internet, social media e videogiochi. Ancora più allarmante è il dato sugli hikikomori, i ragazzi che scelgono di ritirarsi completamente dalla vita sociale: il fenomeno riguarda ormai 1 giovane su 10.
Ma cosa sta succedendo davvero ai ragazzi di oggi? E perché il mondo digitale, pensato per connettere le persone, sta portando molti giovani a chiudersi in sé stessi?
I Numeri dell’Isolamento: Cosa Dice la Ricerca
Lo studio del CNR e dell’Istat ha analizzato il comportamento degli adolescenti italiani tra i 12 e i 19 anni, evidenziando dati preoccupanti:
• Il 40% dei ragazzi (2 su 5) mostra segni di isolamento sociale legato all’iperconnessione
• Il 10% (1 su 10) vive una condizione di hikikomori, rifiutando del tutto il contatto con il mondo esterno
• L’aumento di questi fenomeni è stato esponenziale negli ultimi tre anni, accelerato dalla pandemia e dall’uso sempre più pervasivo di smartphone, social network e videogame
I ricercatori sottolineano che il problema non è tanto l’uso della tecnologia in sé, quanto la dipendenza che essa può generare. Internet e i social possono diventare un rifugio, un mondo alternativo in cui i ragazzi si sentono più sicuri rispetto alla realtà. Ma quando questo mondo virtuale prende il sopravvento su quello reale, il rischio di isolamento diventa concreto.
Chi Sono gli Hikikomori?
Il termine hikikomori nasce in Giappone e significa letteralmente “stare in disparte”. Indica giovani (ma anche adulti) che scelgono di isolarsi completamente, rimanendo chiusi nella propria stanza per mesi o anni, senza contatti diretti con amici, scuola o lavoro.
Fino a qualche anno fa, questo fenomeno era considerato tipico della cultura giapponese, ma oggi è una realtà anche in Italia. Il nostro Paese conta ormai decine di migliaia di hikikomori e il numero continua a crescere.
Tra le principali cause dell’isolamento sociale ci sono:
Ansia sociale e paura del giudizio degli altri
Dipendenza da internet, videogiochi e social media
Difficoltà scolastiche e pressioni da parte della famiglia
Bullismo e problemi di autostima
Disillusione rispetto al futuro
Gli esperti avvertono che l’isolamento volontario può avere gravi conseguenze sulla salute mentale dei ragazzi, aumentando il rischio di depressione, ansia e problemi relazionali a lungo termine.
Il Ruolo di Social, Videogiochi e Smartphone
Negli ultimi anni, i social media e i videogiochi hanno cambiato radicalmente il modo in cui gli adolescenti interagiscono tra loro. Se da un lato rappresentano strumenti di svago e comunicazione, dall’altro possono creare dipendenza e favorire l’isolamento.
• Social Media : piattaforme come Instagram, TikTok e Snapchat spingono i ragazzi a vivere in una realtà filtrata, in cui l’apparenza conta più della sostanza. Il confronto costante con gli altri può generare insicurezza e ansia.
• Videogiochi Online : molti giovani trovano nei giochi multiplayer un ambiente più accogliente rispetto alla realtà, rischiando di sostituire le amicizie reali con quelle virtuali.
• Smartphone Sempre Accesi : la possibilità di essere connessi 24 ore su 24 rende difficile “staccare” e vivere esperienze nel mondo reale.
Non è un caso che diversi studi abbiano collegato l’uso eccessivo di dispositivi digitali a problemi di concentrazione, stress e insonnia.
Come Aiutare i Ragazzi a Uscire dall’Isolamento?
Di fronte a un fenomeno così complesso, è fondamentale intervenire presto. Ecco alcune strategie che genitori, insegnanti e istituzioni possono adottare:
Educare all’uso consapevole della tecnologia: Non si tratta di vietare internet o i social, ma di insegnare ai ragazzi a gestire il loro tempo online e a riconoscere i segnali di dipendenza.
Incoraggiare attività sociali nel mondo reale: Sport, musica, teatro e volontariato sono strumenti efficaci per creare connessioni vere e ridurre l’isolamento.
Parlare apertamente del problema: Molti adolescenti faticano a chiedere aiuto. Creare un dialogo aperto e senza giudizi può fare la differenza.
Chiedere aiuto a esperti: Psicologi e counselor specializzati possono supportare i ragazzi nel ritrovare il contatto con il mondo reale.
Ridurre la pressione scolastica e sociale: Il timore di fallire o non essere all’altezza può spingere molti giovani a rifugiarsi nel mondo digitale. È importante aiutarli a gestire lo stress e a trovare la loro strada senza ansia da prestazione.
Serve un Nuovo Equilibrio
L’iperconnessione fa ormai parte della vita quotidiana e non possiamo (né dobbiamo) eliminarla. Tuttavia, i dati dello studio CNR-Istat ci ricordano che trovare un equilibrio tra mondo digitale e realtà è essenziale per la salute mentale dei più giovani.
Se l’uso della tecnologia porta a isolamento e solitudine, allora è necessario fare un passo indietro e ripensare il nostro rapporto con internet, social media e videogiochi.
Solo così potremo evitare che sempre più adolescenti si chiudano in sé stessi, scegliendo di vivere in una realtà virtuale anziché nel mondo reale.